tradimenti
La tua troia

20.11.2019 |
1.580 |
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"Conosceva quel ripostiglio davanti camera della ragazza che lei non aveva praticamente mai aperto da quando abitava lì..."
ComplicitàPaola e Francesco, rispettivamente 26 e 28 anni, festeggiano quest’anno i 10 anni di fidanzamento.
Sono cresciuti insieme sia dal punto di vista umano sia sessuale.
Lui per lei è stata tutte le prime volte. Lui sempre stato abbastanza porco, ma con lei si era innamorato ed era cambiato.
Adoravano fare sesso, soprattutto i primi anni lo facevano tutti i giorni.
Lui adorava così tanto il corpo di lei, la sua vita stretta e il suo culo formoso, che adorava vederla con vestiti sexy. Adorava così tanto il suo corpo che le regalava continuamente costumi sempre più piccoli pensando fra sé e sé “Tanto non li indosserà mai”.
Con sua grande sopresa, invece, lei non si tirava mai indietro.
Andando al mare aveva scoperto come gli piacesse anche che gli altri guardassero il corpo dell’amata.
Quando si toglieva il reggiseno con la spiaggia affollata impazziva.
Avevano raggiunto un intimità tale che tranquillamente lui le diceva la sua più grande fantasia erotica, vederla con altri uomini.
Quando facevano l’amore fantasticavano molto su questa cosa e lei ne era divertita. Adorava stuzzicarlo e rincarare la dose.
Fuori dal letto, però, erano due fidanzati normalissimi.
Lei nessuno avrebbe sospettato fosse così emancipata sotto le lenzuola. Aveva sempre dato poca confidenza agli altri ragazzi e per questo lui si fidava ciecamente.
Quelle erano solo fantasie provenienti dall’eccitazione, ma non si sarebbero mai potute trasformare in realtà.
Non mancavano, infatti, le sparate di gelosia da parte di entrambi, che spesso si risolvevano sempre in grandi scopate nelle quali si raccontavano tutte le loro fantasie perverse.
Questo idillio, però, si interruppe un giorno di Novembre, quando Paola fu assunta da una multinazionale in un’altra regione.
Insieme avevano deciso che per il loro futuro lei doveva accettare, sperando in un avvicinamento.
Passavano i mesi e lei non tornava a casa. Il loro rapporto restava sempre acceso nel frattempo.
Lui era così innamorato che si masturbava tutti i giorni mettendo a lei al centro dei suoi desideri.
Anche lei faceva lo stesso.
P- “Lo sai che in palestra oggi uno si è offerto di aiutarmi”
F- “E allora?”
P- “ L’ho ringraziato e gli ho detto che mi faceva piacere. Sono stata tutto il tempo a fare gli squat con lui che mi guardava il culo”
F- “Cosa indossavi? Ma la vuoi smettere di fare la puttanella”
P-“ indossavo il leggins che comprai con te e sotto un perizoma nero. Lo sai quanto è trasparente quel leggins vero?”
Insomma, giocavano spesso a stuzzicarsi. Lui aveva sentimenti contrastanti. Da un lato era geloso anche per via della lontananza, dall’altro lato gli faceva piacere che lei gli raccontasse le sue fantasie. Si sentiva complice. Arrivò il giorno in cui lui le disse “Portati un uomo a casa e scopatelo e fammi vedere tutto. Metti la chiamata su Skype. Tanto li starai poco tempo nessuno mai verrà a sapere niente”
Questa cosa gliela disse in un momento di eccitazione, ma dentro di se saliva sempre più la consapevolezza che questa fantasia non era così lontana dalla realtà. Lui la amava incondizionatamente e il suo amore andava oltre il fisico. Se lei fosse andata veramente a letto con un altro e gliel’avesse raccontato, pensava, non si sarebbe arrabbiato. Anzi sarebbe stata una prova del fatto che il loro amore andava oltre tutto.
Questo idillio ben presto, però, terminò.
Lei smise di raccontarle le sue fantasie. Quando si parlava di sesso sembrava quasi infastidita. Non gli mandava più foto sexy come faceva fino a poco tempo prima e sembrava distante.
Francesco, insospettivo, decise così un giorno di entrare nell’account di lei e cosa scoprì?
Era un mese ormai che lei chattava con un vicino di casa dandogli corda.
Dai messaggi si capiva non c’era stato ancora nulla di fisico ma nelle parole di lei riconobbe la voglia di farlo.
“Devo andare a riprendermela” – pensò Francesco.
Il giorno stesso acquistò un biglietto aereo e volò da lei.
Mentre era in viaggio ebbe il tempo di leggere live l’ultima conversazione tra Paola e Bruno, il vicino.
Bruno: “Paola stasera se mi dici ancora di no ti butto giù la porta, voglio averti mia”
Paola:”Non è che non ne ho voglia, ma non me la sento. Dai facciamo così, stasera vieni da me così ne parliamo”.
Cosa significavano quelle parole? Voleva chiudere con lui o voleva andarci a letto?
Francesco era nero di rabbia. Si sentiva tradito. Era stata rotta la complicità dei due.
E così arrivò a destinazione e si diresse verso il luogo di lavoro di Paola, che proprio in quel momento stava uscendo.
Vedendo Francesco in lontananza, lei pensò subito ad una sorpresa e gli andò sorridente incontro.
La rabbia di lui, però, era salita al limite e non si riuscì a trattenere nello sfogare su di lei tutta la frustrazione che aveva accumulato.
F: “Troia. Sei una troia. Mi hai messo le corna” – urlò schiaffeggiandola.
P: “ Ma che dici? Sei pazzo”- rispose Paola in lacrime tenendosi la guancia
F: “Inutile che fingi, ho letto tutte le conversazioni. Ci hai anche scopato vero?”
P: “No ci sono stati solo degli abbracci, ma come fai a pensare io possa fare una cosa del genere? Ho fatto l’amore solo con te nella mia vita”
F: “Tu sei troia, lo sei sempre stata anche con me. Lo so bene che saresti capace di una cosa del genere. Mi fai schifo!!”
P: “ Tu sei veramente pazzo. Io amo solo te e non farei mai una cosa del genere. Mi sono fatta prendere dalla noia e così ho dato corda a questo tipo, ma non ci andrei mai oltre”
Francesco nero di rabbia la mandò a quel paese e si allontanò.
Lei si diresse verso casa pensando “L’avrei dovuto fare veramente, così imparava. Che stronzo”
Arrivò con le lacrime agli occhi sotto casa e c’era Bruno ad aspettarla.
B: “Cos’è successo? Entriamo e parliamone”
P: “Niente niente, magari dopo ti racconto. Ora voglio pensare ad altro.”
Francesco era pazzo di rabbia in quel momento. Voleva sapere a tutti i costi cosa c’era fra quei due.
L’appartamento di Paola era al primo piano. Così scelse di fare un gesto estremo, che non avrebbe mai pensato di fare.
Mentre i due erano in cucina a cucinarsi qualcosa Francesco riuscì ad arrampicarsi e scavalcare, entrando dentro casa. C’era già stato in quella casa. Conosceva quel ripostiglio davanti camera della ragazza che lei non aveva praticamente mai aperto da quando abitava lì.
Quello che non sapeva, però, era che nella fretta aveva fatto cadere il portafogli nel corridoio.
E così passò la serata tra Paola e Bruno, che recitò perfettamente il suo ruolo di consolatore.
Fu così che lei si lasciò andare e iniziò a bere una birra di troppo.
Scherzava e rideva con Bruno, ma intanto pensava solo a quanto odiasse in quel momento Francesco, che l’aveva accusata di una cosa non vera. “Me lo scoperei veramente solo per vendicarmi”, pensò
E fu così che Bruno riuscì a penetrare nella vulnerabilità di Paola strappandole un bacio, a cui lei rispose.
Era il primo bacio con un’altra persona da quando aveva 16 anni. Il bacio fu eccitante, ma lei pensò a Francesco e inventò la scusa del bagno per allontanarsi e pensare a cosa stava facendo.
Camminando verso il bagno vide il portafoglio. Si guardò attorno impaurita. Aveva visto tutto?
Poi il suo sguardo andò verso il ripostiglio non chiuso perfettamnte, con uno strano spiraglio.
Aveva visto il bacio e non aveva detto nulla?
“Ma allora è proprio stronzo. Merita di essere cornuto” , pensò.
Forse l’eccitazione del bacio, forse l’alcool che era entrato in circolo, ma decise di fargliela vedere.
“Se mi deve considerare troia, faccio la troia.”
Fu così che Paola urlò a Bruno di raggiungerla in camera tra 2 minuti. Si sarebbe messa comoda.
Sotto gli occhi di Francesco che guardava dallo spiraglio, così, si tolse gli indumenti con cui era andata a lavoro. Tolse tutto, tranne il perizoma, che era il preferito di Francesco.
Aprì l’armadio e trovò l’arma perfetta per far morire di gelosia il fidanzato. Un vestitino che gli aveva regalato lui. Rosso e aderente, dal tessuto così leggero che si vedeva l’esatta forma dei suoi capezzoli. Il culo sembrava esplodere li dentro.
Arrivò Bruno.
B: “Che fai, come mai ti sei cambiata? Usciamo? Senti scusa se ti ho infastidito… e che non ho resistito più”
P: “ Zitto e siediti qui. E dimmi, cosa ti attrae di me?”
B: “Cazzo Paola, tutto. Così poi non t ho mai vista.”
Lui era seduto sulla sponda del letto e mentre sussurrava queste parole lei era girata di spalla, verso il ripostiglio. Voleva che Francesco la guardasse in faccia mentre un altro uomo le faceva dei complimenti.
Quello che non aveva messo in conto era, però, che così facendo aveva messo il suo bellissimo sedere all’altezza volto di Bruno, che non resistette più.
La prese col braccio e la spinse verso di lui, sul letto. Iniziò a baciarla e a toccarle il seno.
“Ora esce Francesco e ci ammazza entrambi,” – pensò impaurita lei.
La porta del ripostiglio invece restò succhiusa. All’interno Francesco stava provando la sensazione più strana della sua vita. Era entrato lì per sorprenderli sul fatto e fare un macello, ma una volta visto lei così bella e vogliosa gli era salita una strana eccitazione. Voleva sapere come andava a finire. Voleva sapere quanto era troia la fidanzata. Uscire non serviva a niente. Non avrebbe visto come andava a finire e non avrebbe mai capito se quello che stava provando in quel momento era reale o frutto di di stanchezza e rassegnazione.
Paola guardò il ripostiglio e non vedendolo aprirsi realizzò quello che stava accadendo.
“Il porco sta guardando… Ora gli do io un bello spettacolo”.
Iniziò a baciare con la lingua Bruno mentre lui le toccava il seno. I capezzoli diventarono così duri che il vestito sembrava volesse bucarsi.
Bruno le infilò una mano sotto il vestitino e le sfiorò l’intimo. Paola perse completamente il controllo.
Si alzò il vestito e rimase a tette al vento. Bruno rimase a bocca aperta
“ ma quanto sei bella? Hai dei capezzoli grandi e rosa. Fantastici. Fatteli leccare tutti”
Così Bruno iniziò a leccarle il seno. Il pantalone gli stava esplodendo. Indossava un pantalone di stoffa dal tessuto molto morbido e la sua erezione era evidente.
Paola diede uno sguardo verso il ripostiglio.
“se n’è accorta?” pensò Francesco.
Anche se lei non lo vedeva, Francesco nel suo sguardo vide quella complicità che c’era quando facevano l’amore fantasticando su situazioni come quella.
Così la ragazza fece straiare Bruno sul letto e gli sfilò via i pantaloni. Fu così che davanti ai suoi occhi si materializzò un cazzo di importanti dimensioni, molto più grande di quello del fidanzato.
A quella vista perse quel minimo di controllo che le era rimasto. Si sdraiò affianco a Bruno e iniziò a baciarlo; nel frattempo gli afferrò il cazzo e iniziò a segarglielo. Era il primo che toccava nella vita che non fosse del fidanzato storico.
Aveva sempre pensato sarebbe stato strano per lei. Il pensiero le faceva quasi schifo. E invece al tatto la sua eccitazione salì alle stelle.
La mano di Bruno nel frattempo scese e andò ad abbassare gli slip della ragazza.
“ Sono una troia – fammi male”
Bruno così si alzò e trovò il coraggio di prendere la situazione in mano. La mise a cavalcioni sul letto e iniziò a penetrarla. Il suo cazzo era grande e duro. Non aveva mai avuto di fronte un culo così ben disposto.
Infatti dopo pochi colpi fece quello che lei desiderava tanto.
Le infilò un dito nel culo. Lei sobbalzò di piacere.
Lo voglio anche lì.
Francesco nel frattempo si stava segando a quella vista. “Quanto è bella la mia troia”
P: “Bruno ti prego mettimelo nel culo”
L’aveva detto ad alta voce perché non era sicura che da quella prospettiva Francesco vedesse cosa stava accadendo. Voleva che il fidanzato sapesse che si stava concedendo completamente ad un altro uomo, davanti ai suoi occhi.
Bruno non se lo fece ripetere due volte. Tirò fuori il suo cazzone dalla vagina e iniziò a sbatterglielo sul culo.
Si abbassò e iniziò a leccarle il buco.
B:“Mai visto un culo così aperto, sicura che posso?”
P:” Muoviti ho voglia”
Bruno appoggiò la cappella e la appoggiò al suo buco. Lo strofinò un po' per capire se lei non si facesse male e poi , vedendola mugolare, le entrò con tutta forza nel culo.
“Stronzoooooooo ce l’hai enorme”
E così Bruno iniziò a sfondarle il culo. Colpo dopo colpo.
Paola ormai non pensava neanche più a Francesco da quanto stava godendo. Stava provando così tanto piacere che lo sentiva ovunque. Aveva l’impressione di essere penetrata ovunque contemporaneamente.
Arrivò all’orgasmo col sesso anale. Non era mai successo col fidanzato.
In un momento di lucidità, capendo che Bruno non poteva resistere ancora molto, si sfilò da quella posizione e lo scaraventò sul letto. Gli salì sopra e lo iniziò a cavalcare al contrario.
Bruno vedeva il bellissimo culo di Paola mentre il suo cazzo affondava nella sua vagina colpo dopo colpo.
Paola si era messa in quella posizione per poter guardare verso il ripostiglio.
Voleva ancora una volta che Francesco la guardasse bene mentre godeva. In quel momento Bruno era diventato solo un gioco erotico. Era come se fosse solamente uno strumento di gioco tra Paola e Francesco.
B: “ mi hai distrutto non ce la faccio più sto per arrivare, fammi prendere un fazzoletto”
P: “ ma quale fazzoletto. Alzati”
Paola portò Bruno a qualche metro più in là. Proprio di fronte il ripostiglio.
Si inginocchiò e iniziò a succhiarglielo come non aveva mai succhiato un cazzo in vita sua.
Era enorme e lei non era abituata a quelle dimensioni. Il cazzo gli riempiva l’intera bocca.
B: “Arrivooooo arrivooooo mhhhh caccialo fuori”
Paola si tirò fuori il cazzo dalla bocca e con grande meraviglia di Bruno mise il suo volto sotto di lui. Aprì la bocca e si fece sboccare su tutta la faccia.
Bruno era così eccitato che uscirono litri di sperma, che ricoprirono interamente il viso dolce di Paola.
B: “ Madonna che scopata, mi vado a sciaquare in bagno”.
Paola resto lì in ginocchio per qualche secondo. Non aveva mai goduto così tanto in vita sua.
Dopo poco si alzò e aprì la porta del ripostiglio.
P “Hai visto? Sono troia veramente, ma sono la TUA troia.
Se devo scoparmi un altro lo farò solo davanti a te”
Gli diede un ricco bacio e lo abbracciò
F: “Hai ragione Paola. Sei proprio una troia, ma così piena di sperma in faccia ti trovo ancora più bella”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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